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La storia di questa canotta

Vi racconto la storia di questa canotta che figlie e moglie mi hanno regalato.
La foto delle mie figlie e di Sonia parla da sola.
La scritta ha più significati.

La mia prima maratona a Padova fu il 25 aprile 2004. Mia sorella Antonia di 50 anni era malata di tumore ed era grave in ospedale. Una settimana prima della gara andai da lei e gli dissi che avrei rinunciato alla maratona per stare vicino a lei, ma lei mi disse con voce decisa: vai, corri anche per me.

Voi capite allora con che animo ho corso e all’arrivo con la medaglia in mano piangevo a dirotto sia perchè ero arrivato alla fine, ma sopratutto per Antonia che come Angelo custode ha messo le ali alle mie gambe. Alla sera tornai all’ospedale e gli mostrai la medaglia, sorrise e poi dopo qualche ora entrò in coma ed il giorno dopo morì. Ecco che i miei angeli son tanti oltre alla mia famiglia: Antonia, già, citata, mia sorella Annamaria morta di tumore a 58 anni, mio papà morto anche lui di tumore e mia mamma l’anno scorso di tumore e complicazione cardiologica. Nessuno che corre come me ha dei supporter come questi,questi angeli custodi che mettono le ali e tutte le maratone le ho concluse alla grande. Grazie miei Angeli

Sapete ora perchè la maratona per me è più della maratona, non ricordo soltanto, ma un cielo pieno di luce, un ruscello trasparente, una stella che ti guida. Per questo, sempre, all’arrivo il mio pianto è allo stesso tempo liberatorio, pianto di gioia, pianto di amore.

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