
Partenza da una delle spiagge di Marina di Ravenna e oggi si corre sul lungomare fino ad arrivare a Classe.
Con questo mare e spiaggia per un momento è venuta una voglia impellente di disertare e godersi una giornata di mare e sole vendendo bibite e piadine con il nostro carrello autosufficiente.
Durante la corsa una macchina si avvicina Domenico e lo ferma chiedendoli se proveniva da Padova, stava per rispondere quando la ragazza gli chiede se è il padre di Vania a quel punto è rimasto di sasso e risposi semplicemente “SI”.
La probabilità di incontrare dei nostri amici in vacanza al lido Adriano che stanno percorrendo la stessa strada è bassissima.
Abbiamo fatto le foto insieme a Federica, Fabio e il piccolo Marco, vedendo che era ora di pranzo ci hanno invitato a casa loro.
Siete stati gentilissimi e fantastici ad accoglierci, vi ringraziamo anche per consigli e supporto per la gestione del blog e sito ed il vostro entusiastico interessamento al viaggio da noi intrapreso.
Perché vi sia avventura non doveva mancare un vento forte,contrario che più volte ha rischiato a ribaltare il carrello ed il povero Domenico in una postura singolare che assomigliava ad un muso di un Concorde.
Da Classe, la nostra meta di fine tappa, abbiamo raggiunto la Parrocchia di Santo Stefano da Padre Ruggero degli oblati che ci ha accolto in maniera fraterna e semplice.Il barista del circolo parrocchiale dove eravamo andati per la colazione ha voluto sapere la nostra storia. Commosso, ha voluto per condividere con noi il nostro viaggio, il braccialetto e foto di rito ed un grande abbraccio.
Alla cena in un ristorante del luogo la nostra cameriera,stupita per la mia dieta un po originale,ha condiviso con noi il nostro vagabondare. Si è conclusa la serata con la consegna del braccialetto e delle foto.