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RIPOSO A SELCI LAMA (PG) – 19 MAGGIO 2016 – 13° GIORNATA

Come giorno di riposo abbiamo approfittato per riposare e per completare gli articoli che mancano da pubblicare.

A fine giornata sono arrivati quattro amici di Firenze tra cui Salvatore Maddalena per portare il loro incoraggiante apprezzamento. 

La bellissima e inaspettata sorpresa è stata molto gradita, peccato solo che sia stata così breve. A presto!!!!!

Allora di cena è arrivato l’amico Jambo che mi seguirà nei prossimi tre giorni. 

 

Con il giorno di recupero ho anche  approfittato della pausa per far riemergere i motivi che mi hanno portato in questa avventura.  Ve la ripropongo, partendo dal suo inizio.

Mi chiamo Domenico e vivo a Nove,un piccolo paese dell’alto vicentino,sposato con Sonia, due belle figlie, di cui una sposata in attesa di una bimba.
Lavoro in una scuola superiore e da molti anni mi occupo di volontariato nell’associazione “Tenda Aperta” che ho contribuito a fondare ne ’95.
Ho altre passioni come l’alpinismo, la bici e la corsa, ma soprattutto la maratona e fin d’ora ne ho terminate una quindicina.
Forse ora si comincia a capire il mistero dello slogan.
Un anno fa vissi momenti di terrore.

Un mese prima mi era stato diagnosticato un tumore al Pancreas, ancora nei primi stadi, ma con tutta la sua potenzialità devastante.
Mi sono rivolto all’istituto oncologico di Padova e successivamente in chirurgia 3 del Policlinico di Padova, realtà di eccellenza per i nostri problemi.
Non posso non citare il prof. Crivellaro, oncologo, ed il prof. Sperti di chirurgia 3, maestri di professionalità e di umanità a cui debbo molto se non la vita.
Vengo operato il 28 aprile, asportato il tumore ed una piccola metastasi che si era formata nell’ultimo periodo.

Come dimenticare il reparto e tutte le persone professionali che ho incontrato: medici, infermieri, oss, ma soprattutto gli ammalati.
Con tutti ho avuto momenti veri e di profonda umanità.
Si,in quel periodo, sembra una bestemmia, mi sono trovato bene, un’esperienza profonda sul significato della vita, dell’affetto, dell’amicizia e sui valori che contano emarginando quei valori o cose che prima sembravano importanti, ma non lo erano.

Mi sono rifatto un cuore nuovo, ho vissuto pieno di speranza anche nei momenti in cui vedevi buio.
Ora un piccolo aneddoto.
Gli infermieri mi chiamavano il giullare perché ero sempre allegro e con il sorriso.
Si scherzava, si ho detto bene, si scherzava sulla nostra malattia, la si prendeva in giro.
Finito l’intervento ecco l’idea, questo progetto un po matto: correre per guarire, correre per speranza.
Nessuno nasce pronto per affrontare un tumore, ci si deve allenare come in una maratona.
Così è stato per me prima dell’intervento, l’ho affrontato come una maratona massacrante.
Prima di tutto la mia volontà, ferrea, di arrivare al traguardo, alla guarigione, costanza negli allenamenti, tener duro durante la gara.
Ma c’è bisogno degli altri che ti aiutano, che ti passano la borraccia, che ti incitano perché sono con te in questa corsa. Ci vuole fiducia nei tuoi allenatori, nei medici a cui ti affidi.
Ecco il significato di questa impresa che partirà dal mio paese (Nove ,VI), per arrivare ad Assisi, a tappe di 30 km dopo 375 km totali.

Perchè Assisi?
Perchè credente ed innamorato di San Francesco che nella sua povertà era ricco di provvidenza, speranza e la fiducia nel cuore degli uomini.
Così vorrebbe essere la mia impresa: speranza per me e per gli altri per dire con forza: Si insieme ce la facciamo, fiducia perché avrò bisogno degli altri che ora non conosco per avere una doccia alla sera, magari un letto, sicuro che troverò ospitalità perché solo insieme arriverò alla meta.

Con me c’è un compagno, Lupo, in onore al lupo di Gubbio.
E’ un carrello agganciato a me,costruito appositamente, con tutti i confort affinché vi sia contenuto il necessario per la corsa, vestiario e cibo.

Ad appoggiare la mia corsa c’è Francesco, marito di mia figlia Vania, che è sempre pronto a sostenermi durante l’Impresa.
Durante il percorso ho incontrato e  vorrei incontrare tanta altra gente per donare amicizia, ma ancor più aspetto anche tanta amicizia da tutti voi che incontrerò.
Grazie

Domenico

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