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UMBERTIDE (PG) – BASTIA UMBRA (PG) – 21 MAGGIO 2016 – 15° GIORNATA

15 giornata

Umbertide – Bastia Umbra

 “Assisi !! Assisi !!” il grido di Domenico prorompe nel bel mezzo della ripida discesa dal borgo di Sant’Egidio. Infatti, là in fondo si staglia netta la figura della città di Assisi e della Basilica di San Francesco ai piedi del Monte Subasio. Da qui solo 12 km lo separano dalla meta sognata nei 15 giorni di corsa.

Ma torniamo indietro di una ventina di km, quando ne mancano 31 all’arrivo ad Assisi.

Sono stato al suo fianco ieri ed oggi e, spero, anche domani, e vi vorrei raccontare la sua penultima giornata di pellegrinaggio.

Nei giorni precedenti Domenico ha percorso più strada rispetto al programma iniziale e, quindi, la parte che manca sarà inferiore rispetto alle medie dei km percorsi nelle altre tappe. Per questo motivo anziché suddividere in due fasi i 20 km odierni, decide che può completarli tutti insieme in un’unica tappona.

La partenza vede una giornata limpidissima e il sole già caldo preannuncia che la fatica e il sudore non mancheranno.

Meno 30 km all’arrivo. Una cifra tonda mentre passiamo l’abitato di Resina. “Vediamo di non restarci attaccati (alla resina!)”, Domenico è di buon umore, come sempre, e non gli mancano le battute di spirito. Il suo entusiasmo è tangibile.

-29 km. Adottiamo la stessa strategia di corsa del giorno precedente. Ritmo a 6’20” al km, io gli sto davanti a dare l’andatura, così lui non ha il pensiero di andar troppo veloce o troppo lento.

-28 km. Arriviamo a Casa del Diavolo. Con gente come Domenico il diavolo ne deve far di fatica a cercar di averla vinta. Max che ci precede sull’auto con lampeggiante si prepara ad immortalare con una foto il nostro passaggio in prossimità del cartello.

-27. Ogni km viene contato con progressione decrescente. Assisi si avvicina e la minore distanza si fa sempre più palpabile.

-26. Arriviamo a “Ramazzano Le Pulci”. Sì, questo borghetto si chiama proprio così. Oggi le auto che ci superano sono tutte benevole: i colpi di clacson accompagnati dal saluto fan capire che hanno letto il cartello posto dietro l’auto che ben spiega “Via dal tumore, e di corsa”. Domenico risponde sempre al saluto con la sua allegria.

-25. Non c’è un momento in cui Domenico si lasci andare ad espressioni di fatica. Il “lupo” che si porta dietro, nemmeno nelle salite riesce a frenarlo.

-24. I chilometri scorrono regolari, nessun ostacolo si presenta lungo il tragitto che è stato ben studiato da Francesco, suo genero, che con il furgone ci precede ad evitare qualsiasi inconveniente.

-23. Domenico ha tutto il tempo per ripensare alle tante persone che lo stanno spingendo in questa sua impresa. Ricorda i familiari, gli amici, le associazioni e tutti coloro che gli sono stati vicini iniettandogli sempre nuova carica ad andare avanti.

-22. Si staglia sullo sfondo lo skyline del Monete Subasio. Max da buon padrone di casa lo presenta anticipandolo via radio. Sappiamo che proprio lì sotto c’è Assisi. La vicinanza all’arrivo si fa sempre più concreta.

-21. Reincrociamo, e per due volte, gli stessi cicloviaggiatori tedeschi incontrati ieri. Wil go to Rome, ci dicono. Loro vanno a Roma in bici e Domenico va ad Assisi di corsa. “Andare a Roma – mi confida – ci sto facendo un pensierino. Prima vado a trovare San Francesco, poi, chissà …”.

-20 !! Annuncio a Domenico la cifra tonda. E’ sempre più elettrizzato. Ormai il traguardo lo si può misurare come se si trattasse di una corsetta domenicale. Sì, ma solo se ci si scordasse che nei giorni scorsi ne ha percorsi quasi 400 !!

-19. “Bosco”, annuncia il cartello di questo paese che stiamo attraversando. “Bene, così prendiamo un po’ d’ombra e di fresco” dice Domenico. Purtroppo non è così, il sole si fa sempre più sentire ed il caldo costringe a continui rifornimenti di liquidi e di maltodestrine per compensare la forte sudorazione.

-18. Ora stiamo percorrendo strade sempre meno battute. Siamo più in sicurezza ma i continui saliscendi stroncherebbero i muscoli dei migliori. Abbiamo percorso 12km km, le mie gambe mi dicono di fermarmi. Continuerò il mio servizio di pacemaker al suo fianco seduto comodamente in bici. Domenico, invece, inarrestabile li affronta con sempre più determinazione.

-17. Sì, vabbè fare strade piccoline, però sono sconosciute anche al navigatore satellitare. Per questo sbagliamo strada e Domenico si ritrova a percorrere un paio di km aggiuntivi. E per giunta con due cavalcavia in più. Ma anche con questo inconveniente il sorriso non sparisce mai dalla sua faccia.

-16. Ormai stiamo arrivando al termine della tappa odierna. Il suggestivo paesaggio che ci circonda accompagna con la sua bellezza la meravigliosa azione di Domenico da Nove ad Assisi.

-15. Attraversiamo Lidarno. Per tutte le persone che incrociamo c’è ancora vitalità per un caloroso saluto. Questa fraternità è un segno che siamo vicini ad Assisi, simbolo della Pace in tutto il mondo.

-14. Le nostre staffette Max e Francesco decidono di prendere una scorciatoia. Voltiamo sulla strada che porta su a Sant’Egidio. Una bella salita con pendenza del 12%. Tornare indietro? Nemmeno a parlarne. Domenico affronta come un leone anche questa difficoltà: “Di salite ripide ne avevo già fatte, ma allora ero più fresco”, ammette. Ma non demorde e si pappa pure questa.

-13. Come si diceva all’inizio questo è uno dei momenti più esaltanti. Mentre scendiamo da Sant’Egidio gli segnalo che là in fondo si intravvede Assisi. Il suo urlo di gioia squarcia il silenzio che ci sta intorno. Là c’è il Santo che Domenico sta andando a ringraziare.

-12. Abbiamo già percorso 20km, eppure la sua benzina è inesauribile. Non sta più nella pelle, la sua velocità persino aumenta.

– 11 km. Ma ormai siamo nei pressi di Bastia Umbra. Non c’è motivo di fare più strada per oggi. Domenico vuol lasciare gli ultimi, pochi, chilometri per goderseli tutti nell’ultima giornata. Il fermarsi qui cattura momenti di commozione pura. Assisi ormai lo si vede bene davanti a noi. Lui si prostra a terra e rialzandosi con le lacrime agli occhi, il pensiero và alla sua Sonia. Poi si inginocchia di nuovo “per me la prima cosa è la preghiera”. Infine si ferma a fissare lungamente quel che gli sta davanti: “là c’è Assisi. Com’è bella Assisi”.

 Il pomeriggio è tutto dedicato al recupero psicofisico con tanto relax nella sauna a casa di Max.

La serata è ancor più piacevole. La figlia, la nipotina, la sorella ed alcuni parenti, sono arrivati il giorno prima. Finalmente Francesco può abbracciare la sua Vania e la piccola Naomi. Tutti a cena insieme in un bel ristorante con bella vista sulla Basilica. C’è ancora spazio per un’altra sorpresa per Domenico: il fratello gemello Stefano gli ha inviato un regalo esclusivo, la maglia con cui ha vinto il campionato mondiale della sua specialità. “Anche tu, Domenico, sei campione del mondo!”.

Jambo

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